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SUL PEZZO

L’ABORTO È AMORE VERSO DI SÉ?

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L’ABORTO È AMORE VERSO DI SÉ? Rimanere incinta di qualcuno che non si vuole è un’esperienza drammatica che viene da molti confusa con quella splendida sensazione di matrice naturalistica che si chiama istinto materno. Aspettare un bambino che non si è chiesto è mortale, se non lo si voglia. Abortire è possibile nel nostro e in molti Paesi, non lo è invece in numerosi altri. Bisogna sentirsi in colpa per quel pensiero mostruoso? In nuce esso ha lo stendardo della libertà per quelle donne che sanno di essere solo un contenitore di cui l’intero mondo umano fa uso per fare figli, dimenticando però che non sempre la donna è lieta di procedere. La libertà diviene prigionia. L’aborto è sensato semplicemente quando la donna già non ami suo figlio per qualsivoglia ragione, non deve sacrificarsi per il sol fatto “peccaminoso” di essere rimasta incinta.

Poi ci sono donne dal grande istinto materno, l’esistenza delle quali non deve giustificare anni di battaglie delle donne per essere libere nel modo in cui lo vogliano intendere, che sia anche libere da quell’istinto materno che rende tanto felice le altre. Molte inseguono la maternità anche recandosi all’estero, comprando il seme o facendosi aiutare come coppia dalle cliniche della fertilità ormai sparse in tutto il mondo con regole più o meno libertarie. Non c’è la donna giusta e la donna sbagliata tra quelle che vanno a farsi mettere incinta e quelle che vanno ad abortire, esiste una cosa chiamata diritto e anche la donna “sbagliata” deve poterlo esercitare quando si tratta di se stessa, perché può mettere in campo un arsenale di diritti a partire dalla libertà fino alla disponibilità del proprio corpo senza doversi necessariamente sentirsi colpevole.

L’amore verso un figlio che ancora non esiste può essere molto forte, tanto da spingere molte donne a cercare una gravidanza a tutti i costi, ma potrebbe anche essere patologico sin dall’inizio e portare alcune di esse ad ingerire paure e a non volerlo. Non c’è nulla di cui vergognarsi. La riproduzione è qualcosa di talmente naturale da rendere naturale anche il suo opposto, il non riprodursi. Fuori da ogni morale e regola cristiana secondo cui avere un rapporto sessuale debba coincidere necessariamente con la questione riproduttiva, non volerlo fare è totalmente lecito ed ogni paura o dubbio debbono essere vagliati con grande attenzione e consapevolezza senza giudicarsi mai.

C’è un amore che è sacro, più sacro degli altri, ed è quello materno. Poi c’è un altro amore che è quello verso se stessi, che non è egoismo né amor proprio, ma è quello che fa sì che ci si dia ciò che il nostro cuore vuole, non di più, non di meno. L’amor sui, l’amore verso se stessi, può non coincidere con l’amore materno: nessuna donna è nata madre, nessuna dovrà nascere madre. Si nasce figli, poi si cresce e si decide per sé.

Romina Ciuffa, 22 maggio 2025

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