TI SI CHIEDE SOLO DI VENIRE DENTRO. Mi dicono tutti: perché scrivi sempre di brutti amori e non di quelli belli? Innanzitutto, perché il mio libro parla di amore patologico, dunque si sofferma sul tradimento, le ossessioni, la dipendenza ed ogni altro tipo di piaga che attanaglia i nostri amori per colpa solamente nostra. In secondo luogo perché l’amore bello non esiste, o meglio, certo che esiste ma è sempre e comunque patologico. Infatti è patologico lo stesso concetto di amore. Amare è spontaneo, un’emozione infallibile, un dolce tormento, la delizia dei sensi – ma per tutti, nessuno escluso, diviene l’unica cosa per cui vivere o sulla quale vivere. Si vive sull’amore come se stessimo sempre con i piedi su un tappetino fatto della persona che crediamo di amare per sentirci al sicuro – lui starà facendo la stessa cosa. La coppia nasce semplicemente dal fatto di doversi unire per riprodursi, dunque una classicissima teoria darwiniana di riproduzione all’interno della specie che fa sì che, perché ciò avvenga, si trovi prima un piacere perché per dovere non lo farebbe nessuno.
Se non esistesse il piacere dell’orgasmo o quello dello stare insieme e sentirsi sicuri con un partner, nessuno si sacrificherebbe per la procreazione,la razza umana si sarebbe già estinta perché non c’è chi non fa niente per niente; se la riproduzione avvenisse con una procedura più complessa, poco ortodossa, anche faticosa, una qualunque procedura manuale, non tutti vorrebbero i figli o sarebbero disposti a darne al mondo perché l’essere umano si salvi dall’estinzione. Nessuno è tanto magnanimo. L’istinto materno esiste perché la donna, rimanendo incinta, gode, ma nemmeno sempre (non è comunque requisito essenziale, tutt’altro), esiste perché sa che ad un certo punto, in un momento qualsiasi della sua vita, intorno ai quaranta o cinquanta, non potrà più avere figli ed eccolo, l’istinto materno. L’istinto paterno, invece, non esiste nemmeno. Il padre è tale perché fa sesso e, anche lui, gode, ma non deve fare altro che venire, non gli si chiede nient’altro. Venire per l’uomo corrisponde non solo al piacere ma anche all’unico momento in cui è padre. Tutti gli altri momenti sono concessioni, responsabilizzazione: lui si concede a fare il padre ed anche ad aiutare la moglie durante la gravidanza, alcuni anche dopo, e costituire figura paterna per il figlio. Ma si badi bene: l’unica cosa che a lui è davvero richiesta è solo l’orgasmo e in una modalità estremamente piacevole, quella del possedere una donna per “venirle dentro”, non fuori.
Ora esistono anche cliniche della fertilità nella quale all’uomo nemmeno si chiede più di “venire dentro”, purché venga in un barattolino e lo consegni alla segretaria. Pertanto, ancora meno risulta essere necessario il padre. Parlando di massimi sistemi, l’amore patologico esiste solo perché uomo e donna hanno creduto di essere superiori rispetto agli animali e, non come questi ultimi, hanno deciso di creare quella che hanno poi chiamato “famiglia”, la più grande ipocrisia che l’intelligente essere umano ha convenzionalmente predisposto, come unico presupposto l’opportunismo: è meglio aiutarsi che stare soli, dunque andiamo a vivere tutti sotto lo stesso tetto “perché ci amiamo”. L’amore è un’altra cosa, l’amore è volere bene anche se non si fanno figli, anche se non è coinvolto l’elemento sesso, l’amore c’è perché improvvisamente si sente questa cosa nel petto, ma non si pensa “che emozione, faccio un figlio”.
Gli animali sono da rispettarsi per la loro intelligenza emotiva: si amano per amare senza chiedere nulla in cambio, si accoppiano altrove con chi non sarà un partner bensì solo la naturalissima esplicazione della riproduzione, porta vermetti ai figli solo per pochi giorni e poi via, si viva la vita ciascuno con nuovi amori. Questa eclatante intelligenza che l’uomo vanta altro non è che paura, una grande paura mista a possesso e gelosia, e non solo: il più grande narcisismo che Dio abbia creato, quello del “voglio un figlio che assomigli a me” mutato poi in “voglio un figlio che assomigli a noi” – per il terrore che l’altro donatore possa essere brutto, si sceglie quello che piace. Ed ecco fatto, l’amore che con l’amore non ha proprio niente a che fare.
Romina Ciuffa, 12 maggio 2025
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