TI VA DI FARE A SCAMBIO DI COPPIE? Chi ha detto che non si possono fare scambi di coppia? Esistono, dunque si possono fare. Una cosa è giudicarli, altra è sapere che esistano e, dunque, per ciò solo legittimarli. Non è una porcheria. È più una porcheria il tradimento. Lo scambio di coppia innanzitutto è accordato da entrambi i partner, e questa è la cosa principale. Da una parte ciò potrebbe voler dire che i due le stanno provando tutte per mantenere il rapporto e strapparlo alla noia; sono anche disposti a dividersi con altri pur di tornare a sentire quelle emozioni di gelosia e possesso: ma questo è un punto a loro favore che, in qualunque modo, vogliono provare a stare bene insieme, sia pure machiavellicamente. Il sesso di certo è al centro di questo esperimento: sesso assente o annoiato tra i partner di entrambe le coppie, desiderio di sperimentare il nuovo con un pizzico di immoralità, possibilità di andare a letto con un’altra persona senza tradire la fiducia del partner.
Io ritengo molto meno immorale lo scambio di coppie che il tradimento. Nello scambio di coppia c’è tutta una ritualizzazione, la conoscenza, il corteggiamento di una intera coppia verso l’altra, due a due, lo studiarsi, l’annusarsi, il capire se si è giusti gli uni per gli altri. Ci vuole una fermissima volontà e deve essere azzerato il senso del possesso, operazione che entrambi compiono per poter dar luogo allo scambio senza soffrire. Che non sia, infatti, il gioco di uno solo con l’altro connivente, non è sensato accettare uno scambio quando si sa che si soffrirà. La noia del rapporto, attraverso lo scambio di coppia, sarà forse ravvivata per qualche tempo, ma bisogna capire e sapere, sempre, che non passerà: il rapporto comunque sarà noioso e, per lo scambio, potrebbe persino logorarsi, ma i due sono disposti ad accettare il rischio.
Nel tradimento, non esiste lealtà ed è presente l’azzeramento dell’altro, anche in un tradimento meramente sessuale. Non c’è nessuno che merita di essere tradito, tranne chi ha tradito. È una morra cinese. Non si parla di immoralità bensì di sfiducia, concetto ben più elevato e pericoloso. La morale la si costruisce convenzionalmente, secondo i valori in voga nel tempo e nel luogo e, soprattutto, quelli primari dell’individuo che può costruirsi una morale propria totalmente svincolata da quella della massa. La sfiducia ed il suo ambito opposto, la fiducia, sono invece costrutti complessi: se la fiducia ha bisogno di molto tempo per costruirsi con fatica e sangue freddo, per poi dare dei risultati magnifici – il senso di potersi fidare è uno dei primi pilastri dell’amore – la sfiducia, invece, la si costruisce in un attimo sfaldando l’altra. La sua costruzione corrisponde alla distruzione del suo opposto, che tanto tempo ha richiesto per essere tirato su; una scossa di terremoto, un tradimento, un colpo secco e via, la fiducia non c’è più. E mai più tornerà. Il rapporto finirà per sfaldarsi e, sia pure tenuto in vita, non sarà più quello di prima, sarà lo zimbello di un rapporto leale, il buffone della casa, il cornuto da insultare. Un tradimento non può accettarsi perché è una mancanza di rispetto che uccide la fiducia.
Allora si capisce quanto sarebbe stato meglio fare un bello, immorale, scambio di coppia con due perfetti sconosciuti. Ma pure un’orgia, purché non si tradisca.
Romina Ciuffa, 9 maggio 2025
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